La perdita dell’udito è da attribuire fondamentalmente a due fattori predominanti che sono l’età e la lunga esposizione a rumori che superano gli 85 decibel.
Nel primo caso si parla di presbiacusia che si manifesta con la sempre più evidente difficoltà di comprendere e distinguere i rumori circostanti. La perdita dell’udito dovuta all’età si manifesta già dai 40 anni in su, sviluppandosi poi in modo progressivo.
La perdita dell’udito in questo caso non è quindi improvvisa, ma graduale e interessa entrambe le orecchie.
Ovviamente vi sono anche le dovute eccezioni, in quanto ci sono soggetti che nascono già con un problemi uditivi, o sviluppano l’ipoacusia (perdita dell’udito) durante l’infanzia.
L’esposizione a dei rumori prolungati e ad alta intensità può causare un deficit uditivo progressivo oppure improvviso: in questo caso l’ipoacusia può colpire anche un solo orecchio e non per forza entrambi.
Se si ha la consapevolezza di essere quotidianamente esposti a rumori che superano gli 85 decibel, è opportuno prendere le dovute precauzione, utilizzando ad esempio delle apposite cuffie isolanti.
Come compensare le perdite uditive?
Sottoporsi ad una visita presso un centro specializzato aiuta a dare sollievo ad eventuali problemi di udito, per compensare le perdite una buona idea intervenire subito facendosi controllare senza rimandare; puoi trovare alcune soluzioni per deficit uditivi su InfoUdito.
Nei casi di perdita progressiva, al primo segnale occorre infatti recarsi dal proprio medico o anche da uno specialista, come l’otorinolaringoiatra, per chiedere un consulto e una visita.
In questo caso i rimedi per migliorare l’udito vengono forniti in base ai differenti casi e ai livelli di deficit uditivi e possono coinvolgere interventi chirurgici, nel caso in cui si debba operare per riparare la membrana del timpano danneggiata, cure farmacologiche, oppure l’utilizzo di protesi acustiche.
Queste ultime vengono invece di solito utilizzate per dei danni neurosensoriali, che compensano il deficit uditivo di un soggetto ampliandone i suoni. Anche in questo caso vengono effettuate delle attente valutazione per verificare quali possono essere gli apparecchi acustici più adatti alle varie esigenze. L’analisi vengono effettuate da un audioprotesista che sottoponi i pazienti a dei test di screening per verificare quale sia il grado di perdita uditiva.
Sul mercato esistono diversi tipi di apparecchietti acustici adatti ai vari livelli di ipoacusia: quelli odierni sono stati realizzati per essere quanto più discreti possibile, senza che ovviamente questo vada a discapito della loro parte funzionale. Nei casi più “lievi” vengono utilizzati dispositivi endoauricolari che sono inseriti direttamente all’interno del canale uditivo. La loro particolarità è quella di amplificare il suono a discapito dei rumori, sia vicini che distanti, favorendo così una percezione pulita di ciò che si ascolta.
È importante ricordare come la perdita dell’udito non costituisce solo un deficit fisico ma anche psicologico, in quanto crea interferenze nel corso della comunicazione con gli altri “danneggiando” anche in qualche modo le relazioni.