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Piramide alimentare della dieta vegana: esiste davvero?

Vegetariani è meglio di onnivori? Sicuramente a questa domanda che da sempre vede schierate le due opposte correnti di pensiero nutrizioniste non è facile rispondere. Veramente sostituire una bistecca con un piatto di legumi è la stessa cosa? Non proprio, sicuramente è possibile sostituire alimenti di origine animale con altri di origine vegetale, ma non è così semplice come sembra, la carne infatti contiene principi nutrizionali insostituibili per il nostro organismo, che ci permettono di rimanere in buono stato di salute e che non sono presenti nelle fibre vegetali.

Quando è utile? Bisogna valutare attentamente i pro ed i contro (per chi volesse approfondire nello specifico qui può trovare una lettura interessante dell’airc) Specialmente in alcune delicate fasi della vita, la carne è molto importante, ad esempio nell’infanzia e durante la gravidanza. L’attività ormonale in questi momenti dello sviluppo del corpo cambia, ed aumenta notevolmente anche il fabbisogno di vitamine e altri principi utili all’attività degli enzimi, che in natura sono presenti solo nella carne. Tuttavia le fibre vegetali hanno rispetto alla carne numerosi vantaggi, e non si tratta di vantaggi “filosofici” o “economici”, ma di vantaggi in termini di digeribilità, apporto di vitamine, regolazione degli zuccheri assorbiti dal corpo.

Studi in questo campo hanno inoltre messo in luce come un’alimentazione a base di vegetali previene il rischio di tumori all’intestino, al seno e ai genitali, oltre che l’arteriosclerosi e limitare i livelli di colesterolo.

L’alimentazione vegetariana è veramente completa? L’alimentazione vegetariana se attenta ed equilibrata è globalmente completa, ma necessita di essere integrata con vitamine “B”, ferro, zinco, calcio. Questi elementi si possono “recuperare” con integratori specifici e in alimenti come il grano integrale, i legumi e la frutta ricchi di proteine nobili e indispensabili per il nostro organismo.

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Emorroidi: quali sono i rimedi naturali?

Fra i rimedi naturali per le emorroidi esistono numerose tisane che possono curare il nostro problema. I fastidi dati dalle emorroidi sono molti ma con le tisane giuste si può ottenere il risultato desiderato. Le tisane possono essere considerate medicine naturali che possono quindi garantire benefici salutari sotto questo punto di vista.

Le cosiddette “droghe salutari” possono risultare lenitive. Ad esempio, una tisana come la malva non solo può curare i fastidi delle emorroidi ma risolve anche gran parte dei problemi di stitichezza. Molte altre erbe possono essere utili, fra cui il ribes nero o l’ippocastano. Tali erbe possono migliorare la circolazione del sangue e il tono delle vene. In questo modo i capillari risultano più rinforzati e, di conseguenza, si può avere una defecazione più naturale e libera.

Un’altra erba da prendere in considerazione per la cura delle emorroidi è l’amamelide. Grazie alla sua proprietà che risulta antinfiammatoria si può preparare unguenti e estratti di vario tipo, vediamo le composizioni delle tisane in questione nello specifico.

Rimedi naturali

Una tisana utile per rimediare ai dolori delle emorroidi è quella di ippocastano. Aggiungendo quaranta grammi di semi di ippocastano insieme ad un achillea millefoglie ed una corteccia di Frangola, si può ottenere risultati notevoli.

Dopo aver radunato gli ingredienti, è opportuno mescolarli nell’acqua bollente (circa un litro). Successivamente, è necessario lasciare in infusione per far maturare l’effetto che può garantire questa tisana. La dose consigliata è quella di due tazze (una la mattina ed una la sera).

Un’altra tisana che può aiutare è composta dagli stessi ingredienti della precedente mescolati a foglie di boldo ed erba di equisteo. Dopo aver miscelato tali ingredienti in acqua bollente e averli lasciati perdurare al suo interno per un infusione, è consigliato berne tre al giorno.

Emorroidi: consigli

I disturbi dati dalle emorroidi possono essere fastidiosi ed i rimedi naturali possono portare giovamenti fisici, non solo dal punto di vista delle emorroidi stesse, ma anche su un piano salutare generale. Solitamente, le tisane non hanno sostanze come caffeina o teina che possono eccitare o altri tipi di sostanze che, a lungo andare, possono danneggiare la salute. Solitamente, anche se si beve una tisana in più del normale, non dovrebbe risultare problematico.

Detto questo, il troppo stroppia in ogni campo e considerando la delicatezza dei disturbi di emorroidi, è sempre meglio procedere con cautela. Per questo motivo, se si desidera fare uno strappo alla regola e bere una tisana in più o prendere medicine vere e proprie, consigliamo di chiedere un consulto specifico ad uno specialista prima di farlo. In base al vostro stile di vita, alle vostre abitudini e al vostro stato di salute, uno specialista saprà sicuramente consigliarvi ciò che fa per voi.

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Diverticolosi: come tenerla sotto controllo

I diverticoli sono formazioni cave a forma di sacchetto presenti spesso nell’intestino crasso e nel colon. La presenza di queste formazioni si chiama diverticolosi, una condizione non troppo grave e piuttosto comune con l’età: basti pensare che circa la metà degli americani di età superiore ai 60 anni ne soffre.

La diverticolosi va però tenuta sotto controllo poichè potrebbe trasformarsi in diverticolite, una malattia che provoca l’infiammazione dei diverticoli, che si manifesta quando le parti deboli della parete intestinale cedono alla pressione, causando il rigonfiamento di queste sezioni.

In presenza di diverticolite, i diverticoli si infiammano e si infettano, oppure possono lacerarsi, e ciò può portare a seri problemi di salute o complicazioni, tra cui:

– nausea
– febbre
– forte dolore addominale
– sangue nelle feci
– ascesso

Tenere la diverticolosi sotto controllo con la dieta

Una dieta sana può essere utile per tenere sotto controllo la diverticolosi: in presenza di diverticoli vi sono degli alimenti proibiti, mentre altri saranno molto d’aiuto nel trattamento della malattia.

Secondo uno studio, una dieta che limita gli alimenti ad alto contenuto di oligosaccaridi fermentabili, disaccaridi, monosaccaridi e polioli può giovare alle persone che soffrono di diverticolosi. Questi cibi includono:

– alcuni frutti, come mele, pere e prugne
– latticini, come latte, yogurt e gelato
– alimenti fermentati, come crauti o kimchi
– fagioli
– cavolo e cavoletti di Bruxelles
– cipolle e aglio

Alimenti ad alto contenuto di fibre

Gli alimenti ad alto contenuto di fibre possono essere utili per le persone che soffrono di diverticolosi, e possono anche aiutare a prevenirla. Tuttavia, ogni individuo è diverso e il fabbisogno specifico di fibre varia in base alle condizioni e ai sintomi.

Se avete un dolore costante, il medico potrebbe suggerirvi di limitare l’assunzione di questi alimenti per un po’ di tempo. Questo perché la fibra aggiunge volume alle feci e può aumentare la peristalsi o le contrazioni del colon, cosa che può provocare dolore.

Gli alimenti ricchi di fibre che potreste voler limitare o evitare includono durante una riacutizzazione della diverticolosi includono:

– legumi come fagioli, ceci e lenticchie
– cereali integrali come riso integrale, quinoa, avena, amaranto, farro e bulgur
– frutta

La dieta occidentale

Una “dieta occidentale” ad alto contenuto di grassi e zuccheri e povera di fibre può essere collegata all’aumento nell’incidenza della diverticolite. Secondo gli studi, evitare alcuni alimenti può aiutare a prevenirla o a ridurne i sintomi:

– carne rossa
– grani raffinati
– latte intero
– cibi fritti

Infine, in passato, i medici raccomandavano che le persone con diverticolite o diverticolosi dovessero evitare noci, popcorn e semi vari, questo perché si pensava che le minuscole particelle di questi alimenti potessero depositarsi nei diverticoli e provocare un’infezione. Tuttavia, di recente, la maggior parte dei medici si è allontanata da questo consiglio, perchè la ricerca moderna non ha mostrato prove che collegano questi alimenti a problemi diverticolari.

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Serenoa repens: controindicazioni e proprietà della pianta

La serenoa repens, anche conosciuta come Saw palmetto, è una palma che ha dimostrato di avere numerose proprietà benefiche.

La scoperta delle sue proprietà naturali ha portato ad individuare diverse possibilità di utilizzare questa pianta per il benessere del corpo.

Serenoa repens cos’è?

La serenoa repens è una particolare palma nana dotata di diverse proprietà naturali, che se sfruttate al meglio possono essere molto efficaci per prendersi cura del proprio corpo.

Questa palma viene definita nana perché la sua altezza massima è di tre metri, altezza che viene raggiunta dagli esemplari più alti.

Serenoa repens proprietà

Vediamo quindi quali sono le proprietà naturali che sono state individuate nella serenoa repens e che hanno reso questa pianta molto famosa nel settore del benessere.

Uno dei primi effetti che è stato individuato è quello antinfiammatorio. I principi attivi di questa pianta possono essere sfruttati per alleviare l’infiammazione e per far sì che la flogosi vada incontro alla risoluzione.

Un altro effetto molto importante è la proprietà spasmolitica, che può essere sfruttata per i pazienti che hanno l’ipertrofia prostatica. La pianta ha dimostrato di avere un effetto simile ai farmaci che normalmente vengono prescritti per l’ipertrofia prostatica e che appartengono alla categoria degli alfa bloccanti.

Per il trattamento dell’ipertrofia prostatica è possibile assumere uno specifico integratore alimentare per la proposta, commercializzato con il nome di Prostamol.

Si tratta di un integratore a base di serenoa repens, pensato per sfruttare tutte le proprietà naturali di questa palma nana. Puoi approfondire questo integratore sul sito Bellezza Autentica.

Serenoa repens funziona davvero?

Prima di assumere un qualsiasi integratore a base di serenoa repens ci si chiede se funziona davvero.

Sono stati condotti alcuni studi, da laboratori di ricerca differenti, per testare le reali proprietà di questa pianta e per vedere se potesse essere di aiuto.

Dagli studi è emerso che la serenoa repens può essere efficace nel trattamento della ipertrofia prostatica benigna e nell’aiutare ad alleviare la sintomatologia correlata a questa patologia.

Questi studi hanno condotto alla produzione e commercializzazione dell’integratore Prostamol che abbiamo citato in precedenza e che ha dimostrato di essere un rimedio efficace da impiegare in caso di ipertrofia prostatica.

Serenoa repens effetti collaterali

Prima di iniziare ad utilizzare degli integratori a base di questa pianta è bene conoscere quali sono gli effetti collaterali serenoa repens.

Si tratta di effetti avversi che possono comparire nel corso dell’assunzione di questo prodotto e la cui probabilità di comparsa aumenta se si assume una quantità eccessiva di prodotto. Per questo motivo si consiglia sempre di rispettare le dosi consigliate, per evitare appunto di andare incontro a sovradosaggio.

Nell’elenco puntato sono indicati gli effetti collaterali ai quali si potrebbe andare incontro in corso di assunzione:

  • Disturbi gastrointestinali, come nausea, vomito, diarrea o stitichezza
  • Mal di testa
  • Prurito
  • Alterazioni della produzione degli ormoni
  • Vertigini
  • Aumento della pressione arteriosa

Gli effetti indesiderati elencati sono in realtà poco frequenti, in particolare quelli più gravi. Resta il consiglio di non assumere il prodotto oltre le dosi consigliate.

Controindicazioni serenoa repens

Un altro aspetto da trattare riguarda le controindicazioni serenoa repens, ovvero quelle situazioni nelle quali è preferibile non assumere questo prodotto ed integratori a base del principio attivo della serenoa.

Si consiglia innanzitutto di non assumere il prodotto indicato durante la gravidanza ed anche durante il periodo dell’allattamento. Si tratta di fasi delicate, in cui sarebbe preferibile non assumere alcun tipo di prodotto senza non aver prima chiesto al proprio medico di famiglia, per essere certi che non vengano arrecati danni al feto o al bambino.

Un’altra controindicazione è l’ipersensibilità al prodotto. Nel caso dell’assunzione di integratori bisognerebbe fare attenzione anche all’ipersensibilità verso uno o più eccipienti o principi attivi dell’integratore stesso.

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Cistite: cause, sintomi, diagnosi e cure

 

La cistite è un disturbo delle vie urinarie caratterizzato da un forte bruciore della mucosa vescicale mentre si urina e da minzioni frequenti, spesso accompagnate da sensazione di vescica non del tutto vuota. L’infezione può risolversi dopo un singolo episodio o può persistere prolungando il dolore e a soffrirne sono maggiormente le donne. Ecco di seguito le cause, i sintomi e le cure per combattere la cistite.

Cause e sintomi

A volte la cistite può manifestarsi senza cause particolari, altre volte è causata da rapporti sessuali frequenti o dall’uso di certi sistemi contraccettivi come il diaframma e le creme spermicide, ma anche l’utilizzo indiscriminato di antimicrobici può alterare la normale flora batterica vaginale. Anche l’uso di pantaloni o biancheria intima troppo aderenti, utilizzo del catetere, malformazioni dell’apparato urinario, diverticoli, diabete, presenza di corpi estranei o patologici nella vescica e altri fattori possono predisporre alla cistite.

A far insorgere l’infiammazione sono i batteri che popolano l’ultimo tratto dell’intestino, in particolare il colibacillo, ma anche altri patogeni. I batteri possono arrivare alla vescica tramite l’uretra, quindi dall’esterno, o dall’interno per contagio da organi vicini, o per via ematica. Una volta arrivati nella vescica i batteri si moltiplicano infiammando la mucosa e causando quella patologia nota come cistite. I sintomi più frequenti sono bruciore o dolore durante la minzione, talvolta accompagnato da brividi e freddo, spasmo doloroso, urine torbide, talvolta maleodoranti.

Diagnosi

La diagnostica della cistite viene eseguita tramite l’esame fisico-chimico delle urine, del sedimento urinario e sull’urinocoltura. L’obiettivo è rilevare la presenza di batteriuria, ovvero la presenza di batteri nelle urine: è considerato normale un livello di contaminazione vescicale fino a 10.000 colonie per ml, mentre una concentrazione superiore a 100.000/ml segnala un’infezione batterica in corso e quindi la presenza della cistite.

Il germe che nella maggior parte dei casi è responsabile della cistite è l’Escherichia coli, ma anche il Proteus Vulgaris e il Klebsiella sono batteri ricorrenti. Quando la cistite si presenta con una certa frequenza, oltre alla diagnosi microbiologica sono necessari ulteriori esami, tra cui quelli urologici, ginecologici, gastroenterologici ed endocrinologici, per avere un quadro più chiaro della situazione.

Alimentazione ideale per curare la cistite

Oltre che la terapia farmacologica, i rimedi naturali e accurate norme igieniche-comportamentali, la cistite va curata anche con l’alimentazione. Infatti, per ristabilire il corretto equilibrio della flora batterica responsabile della cistite è necessario seguire una dieta equilibrata, che prevede prima di ogni cosa una corretta idratazione.

Infatti, bere acqua riduce la carica batterica, ma è necessario evitare anche l’assunzione di cibi contenenti molti zuccheri, ma sono sconsigliati anche formaggi, insaccati, alcolici, caffè e i cibi piccanti. Per alleviare il dolore è utile introdurre nell’alimentazione mirtilli e ribes, alimenti ad azione antinfiammatoria che sono efficaci in caso di cistite. Inserire nella dieta anche cereali integrali, frutta e verdure di stagione, privilegiando cibi ad azione diuretica come anguria, ananas, fragole, cetrioli e finocchi. Come abbiamo potuto vedere, per evitare problemi di cistite è necessario prestare molta attenzione all’alimentazione, a tal proposito vi segnaliamo questo interessante post dal titolo “Cistite cosa mangiare e cosa evitare” pubblicato dal sito noncicasco.it.

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Succo spremuto a freddo: integrare il nutrimento con frutta e verdura in “succo”

Affiancare e integrare l’apporto di vitamine, frutta e sali minerali tramite succhi spremuti a freddo è diventato molto popolare negli ultimi anni; alcuni viene vista come un modo più semplice per assumere particolari sostanze nutritive integrando il consumo normale di frutta e verdura intera.

Il detox non va mai inteso come un sostituto completo dei pasti ma può essere visto come un modo creativo di consumare frutta e verdura integrando le riserve che accumuliamo normalmente con la nostra normale dieta.
I succhi detox più famosi che puoi ordinare anche online sono quelli di Depuravita (in questo articolo di marieclaire.it puoi leggere qualcosa in più a proposito dei succhi detox Depuravita e riguardo alla creatrice del brand) che si distinguono per essere spremuti a freddo tramite procedimenti che non intaccano gli enzimi e le vitamine già presenti nella frutta rispetto agli altri procedimenti di estrazione, non sono pastorizzati (infatti hanno una durata nel tempo molto limitata) e non hanno zuccheri aggiunti; puoi ordinarli online dal sito di Depuravita oppure da Amazon: arriveranno a casa tua in poco tempo e in un processo di spedizione studiato per non alterare le proprietà del prodotto (altre informazioni nel sito ufficiale del brand).

Come fare un succo di buona qualità a casa

Se avete molto tempo a disposizione potete creare da voi un succo casalingo, anche se non seguirà gli stessi procedimenti standard di brand famosi come Depuravita o Babasucco ma sarà comunque un modo interessante di assumere frutta e verdura. Il metodo più basilare di spremitura è quello di spremere a mano un frutto o un vegetale, ma per la maggior parte delle persone è più veloce e semplice utilizzare uno spremiagrumi elettrico anziché procedere a mano per spremere ogni frutto.

Vediamo i passaggi per imparare come si fa un succo “nutritivo” standard:

Con uno spremiagrumi elettrico (anche se qualche volta viene proposto anche il “succo detox con estrattore”, di solito anche quello elettrico) basta aggiungere gli ingredienti ed avviare il macchinario.

  • Passaggio 1: Lavare bene tutti gli ingredienti e asciugare.
  • Passaggio 2 – Tagliare frutta e verdura in pezzi di piccole dimensioni e rimuovere eventuali bucce.
  • Passaggio 3: posizionare tutti gli ingredienti in uno spremiagrumi.
  • Passaggio 4: estrarre il succo secondo le istruzioni dello spremiagrumi.


L’uso dei succhi per migliorare la dieta

Alcuni usano i succhi detox per cercare di perdere peso, altri per integrarli ai pasti convenzionali e tenersi in forma, altri semplicemente per il gusto più “integro” degli ingredienti che li rende nel sapore nettamente diversi dagli altri succhi industriali: sta a te scegliere quale uso preferisci fare di questo tipo di succhi, ovviamente ti consigliamo di considerare solo scelte che non vadano a sbilanciare esageratamente la tua dieta quotidiana.

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Succhi per il fegato e sane abitudini da considerare

Mangiare sano potrebbe aiutare forse a ridurre il peso delle ossidazioni e particelle dannose per l’organismo derivanti da inquinamento che ogni giorno assumiamo in vari modi, specialmente durante la vita cittadina.

  1. Mangia cibi che aiutino il corretto funzionamento del fegato. Con il numero enorme di sostanze chimiche approvate per il commercio e altre migliaia aggiunte ogni anno, è quasi impossibile creare un ambiente prettamente non tossico. Il cibo ci viene ad ogni modo in soccorso con le sue proprietà! Prodotti naturali come tè verde, mele, barbabietole e curcuma sono esempi di alimenti che aiutano il fegato a supportare questo tipo di problematiche.
  2. Conosci il cibo e le proprietà degli alimenti, specialmente impara quali siano i loro effetti sulla salute del fegato.
  3. Non sempre si ha il tempo o l’occasione di magiare frutta durante la giornata, spesso bisogna muoversi in diversi posti per lavoro o per esigenze personali ed avere sempre della frutta a portata di mano può risultare difficile, specie se viviamo in maniera accesa la vita di città e d’ufficio.
    Puoi integrare al tuo consumo di frutta naturale le spremute biologiche a freddo senza zuccheri aggiunti! Per ottenere una dose concentrata di composti che stimolano positiviamente il corpo, prova a integrare i pasti, ponderatamente, con questi rinfrescanti succhi detox scegliendo quelli che contengono frutta e verdura in grado di aiutare il funzionamento del fegato.
  4. Speriamo sia chiaro ovviamente il fatto che bere succhi di frutta freschi e privi di aggiunte di zucchero o mangiare più frutta siano solo un requisito in più a migliorare la propria salute; le cose che prima di tutto sono primarie riguardano il fumo ed il consumo di alcolici: si tratta di abitudini chiaramente dannose per il fegato (e non solo!) che andrebbero limitate il più possibile per tutelare la nostra salute.

Si tratta quindi di integrare la propria dieta ovviamente, cercando di arricchirla, e il consiglio non è quello di alimentarsi unicamente tramite succhi. Variare la dieta e introdurre se non si ha tempo succhi di frutta (o frullati!) pressati a freddo, assieme agli altri alimenti della dieta mediterranea: questo potrebbe forse aiutare il fegato, ma non eliminerà assolutamente le cause che ben più comunemente creano problemi al fegato, che non sono solo la cattiva alimentazione, ma piuttosto fumo o alcol.

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Succhi e alimenti vegetali per rafforzare il sistema immunitario

La salute fisica e mentale è direttamente correlata alla dieta. Più questa è equilibrata, più risorse utili saranno date al corpo, che dovrà poi impiegarle al meglio. In questo articolo parleremo di alcuni dei succhi spremuti a freddo (alla fine dell’articolo potrete vedere dove acquistarli online) e altri alimenti di origine vegetale nei quali è possibile trovare vitamine e oligoelementi essenziali che potrebbero forse aiutare a rafforzare il tuo sistema immunitario.

Il succo di carota, il succo di mele e d’arancia

Carote, mele e arancia potrebbero essere una combinazione vincente per aiutare il tuo corpo a proteggersi e combattere le infezioni.

Le vitamine più importanti in questo caso sono:

  • vitamine A, B-6 e C
  • potassio
  • acido folico

Il succo d’arancia aiuta il sistema immunitario?

La vitamina C ha proprietà antiossidanti e altre che potrebbero aiutare forse le cellule; una carenza di vitamina C può portare a ritardare la guarigione delle ferite, incapacità a combattere adeguatamente le infezioni e compromettere la risposta immunitaria.

Le vitamine e le sostanze più importanti contenute nel succo d’arancia sono:

  • vitamine A, B-6 e C
  • acido folico
  • zinco

Il potere nascosto dei peperoni

Se pensi che gli agrumi abbiano più vitamina C di qualsiasi altri tipo di frutto o verdura, allora ripensaci. A pari peso infatti i peperoni rossi contengono il doppio di vitamina C rispetto agli agrumi. Sono anche una ricca fonte di beta carotene. Oltre al fatto che potrebbero aiutare forse a potenziare il tuo sistema immunitario, la vitamina C potrebbe forse aiutare a mantenere la salute della pelle. Il beta carotene potrebbe aiutare a mantenere gli occhi e la pelle sani.

Il succo di pomodoro

I pomodori sono ricchi di folati, che potrebbero probabilmente aiutare a ridurre il rischio di infezioni; in ogni caso il modo migliore per essere sicuri che il tuo succo di pomodoro sia fresco e senza ingredienti aggiunti è quello di farlo da solo.

Le sostanze nutrienti importanti che possono essere raccolte mangiando pomodori sono:

  • vitamine A e C
  • ferro
  • folati

Il succo di zenzero

Lo zenzero è un altro ingrediente a cui molti si rivolgono dopo essersi ammalati. Lo zenzero poitrebbe forse aiutare a ridurre l’infiammazione, che può aiutare a ridurre il mal di gola e altre malattie infiammatorie. Lo zenzero potrebbe forse anche aiutare a ridurre la nausea. Lo zenzero infine potrebbe aiutare a ridurre il dolore cronico e potrebbe possedere proprietà che abbassano il colesterolo.

Il succo di papaia

La papaia è un altro frutto ricco di vitamina C. È possibile trovare il 224% della quantità giornaliera raccomandata di vitamina C in una singola papaia. Le papaie hanno anche un enzima digestivo chiamato papaina che potrebbero avere effetti anti-infiammatori.

Le papaie hanno quantità decenti di potassio, vitamine del gruppo B e folati, tutte benefiche per la salute generale.

Il succo di Kiki

Come per la papaya, i kiwi sono naturalmente ricchi di una tonnellata di nutrienti essenziali, tra cui acido folico, potassio, vitamina K e vitamina C. La vitamina C stimola i globuli bianchi a combattere le infezioni, mentre gli altri nutrienti del kiwi mantengono il resto del corpo correttamente funzionante.

Dove trovare dei succhi spremuti a freddo

Online è possibile prendere succhi detox spremuti a freddo, come quelli di Depuravita, realizzati evitando la pastorizzazione e studiati per preservare le proprietà positive degli ingredienti, selezionati solo da aziende agricole di piccole dimensioni biologiche.

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Succhi senza conservanti: quali sono e dove si comprano online

Ci sono diversi modi per imbottigliare i succhi senza usare conservanti. Alcune persone credono che i conservanti siano dannosi, o che i processi di trattamento utilizzati per creare un succo con una lunga conservazione siano dannosi per il succo. È certamente vero che una vasta pastorizzati alcuni nutrienti dei succhi (ad esempio le vitamine) possono degradare per via del calore; tuttavia i succhi prodotti senza conservanti sono perfettamente sicuri da consumare, purché siano rispettate le disposizioni relative alle date di scadenza, e dispongono di una durata di scadenza più a lungo termine.

I conservanti naturali dei succhi

A volte possiamo trovare nei negozi succhi imbottigliati senza usare conservanti, questo termine è in realtà un po particolare in quanto buona parte delle aziende produttrici di succhi di frutta senza conservanti afferma (ed è vero) che il succo sia stato imbottigliato senza l’uso di conservanti artificiali come i prodotti chimici ma in realtà ci sono molti conservanti naturali nel mondo, tra cui succo di mirtillo, succo di limone e molti altri.
Comunemente, un produttore di succhi include questi succhi conservanti naturali in una miscela per prolungarne la durata. Questo permette loro di dire che un succo non ha conservanti, dal momento che sono semplicemente parte della miscela di succhi.

I succhi senza conservanti Depuravita

Riguardo ai conservanti nei succhi, tieni a mente 2 cose.

Qual è la quantità dei conservanti inseriti? E quale sarebbe la vita autonoma del prodotto fresco?

Se vuoi bere succo senza conservanti scegli sempre il prodotto la cui vita personale è minore. (ovviamente se si trova in buono stato); infatti maggiore è il tempo di conservazione di un prodotto, maggiore è il contenuto di conservanti in esso contenuto.

Proprio a questo riguardo in Italia e in particolare sul web tramite il sito ufficiale di Depuravita si possono acquistare succhi spremuti a freddo, non pastorizzati (e privi di conservanti), privati di zuccheri aggiunti rispetto a quelli naturalmente contenuti nella frutta e selezionati solo da aziende contadine di piccole dimensioni che utilizzano il biologico. Abbiamo già parlato del brand di succhi Depuravita in questo post mentre potete acquistare, come già detto prima, i succhi direttamente online sul sito Depuravita.it oppure su Amazon. La spedizione dei succhi Depuravita avviene in poco tempo tramite corrieri e metodologie che preservino le proprietà nutritive dei succhi in maniera integra. Alcuni dettagli in merito aggiuntivi si possono vedere direttamente nelle Faq di Depuravita.

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Succhi senza conservanti: è possibile farli in casa?

Le persone che desiderano i propri succhi di frutta fatti in casa possono leggere su internet informazioni sui conservanti naturali per la produzione di succo in generale. Molti succhi fatti in casa possono conservare per diverso tempo se vengono maneggiati bene e conservati in contenitori sterili.

Il consiglio ad ogni modo è di non eccedere nel tempo oltre una settimana/brevi periodi anche usando questi metodi e di controllare il succo prima di berlo in quanto le proprie competenze ed i propri controlli in merito non possono assolutamente essere paragonati a quelli di un’azienda e con la salute del nostro corpo non è il caso di “scherzare”, specialmente se abbiamo deciso di assumere succhi per integrare il consumo di frutta nella nostra dieta e quindi alla ricerca di benefici per il nostro corpo (a questo proposito è sconsigliato l’aggiunta di zucchero in più rispetto a quello naturale nei propri succhi, o almeno se non è da intendersi come conservante).

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Misurare la Pressione Arteriosa a casa: cosa è utile sapere

 

Oggi sono sempre pių persone a soffrire di ipertensione, una patologia cui spesso non si riconosce l’importanza che merita. Con Ipertensione facciamo riferimento a quella che pių comunemente viene definita Pressione Alta.

Una situazione da tener monitorata, soprattutto in caso di soffra di patologie dell’apparato cardiocircolatorio.
Se fino a qualche anno fa misurare la pressione era una prerogativa riservata al medico di famiglia oggi è possibile compiere questa importante rilevaziona a casa. Come? In completa autonomia e in pochi minuti grazie a un misuratore digitale. Vediamo come scegliere il modello migliore.

Quando misurare la Pressione? Semplici e efficaci consigli

Prima di addentrarci nella guida all’acquisto della tipologia di sfigmomanometro adatta alla vostre esigenze vi proponiamo alcuni consigli per misurare la pressione a casa. Semplici accorgimenti per evitare che i valori pressori non corrispondano a quelli reali. Vediamo come.

  • Misurare la Pressione prima dei pasti. E’ importante visto che la digestione influenza i valori pressori;
  • Stare rilassati. L’ansia, l’aver compiuto sforzi (anche aver fatto semplicemente le scale) sposteranno verso l’alto i valori. Misurate la pressione quando siete tranquilli e rilassati;
  • Non fumare e non bere caffe. Nicotina e Caffeina sono, è cosa nota a tutti, nemici della pressione;
  • Scegliere sempre gli stessi orari. Se misurate la pressione per pių giorni consecutivi assicuratevi di effettuare la rilevazioni allo stesso orario o comunque a orari simili. E’ importante per avere un valore della pressione media su base settimanale.

Misuratore da Braccio o da Polso? Quale scegliere

Quando si acquista uno Sfigmomanometro, sia che si scelga su un sito specializzato come MisuratoreDiPressione.net oppure sul classico Amazon, la prima scelta è tra un modello da braccio o da polso. La differenza è evidente. Con lo Sfigmomanometro da braccio si posiziona una fascia intorno al braccio, sopra il gomito, per rilevare pressione sistolica e diastolica. Il modello da polso, invece, si indossa come se fosse un orologio e misura la pressione direttamente al polso. Entrambi i modelli sono dotati di un display sul quale leggere valori pressori e, nella maggior parte dei casi, battiti cardiaci.

Vantaggi e Svantaggi dello Sfigmomanometro da Braccio

Il misuratore da braccio è quello pių diffuso e con il quale avrete sicuramente maggiore familiarità. Si sceglie questo modello per la estrema semplicitā di utilizzo. Considerate inoltre che solitamente sono dotati di un comodo e ampio display, utile anche per coloro che soffrono di problemi di vista.
Gli svantaggi sono essenzialmente due. La fascia non si adatta a persone troppo magre o troppo in sovrappeso. Come conseguenza del primo svantaggio non è adatto per misurare la pressione ai bambini.

Vantaggi e Svantaggi dello Sfigmomanometro da Polso

Il modello da Polso è decisamente meno diffuso ma porta con sé dei vantaggi da non sottovalutare. Il primo sono le dimensioni estremamente ridotte, sarā facile e comodo riporlo dopo il suo utilizzo. E tutti sappiamo quanto sia importante gestire al meglio lo spazio in casa. Si adatta anche a coloro che hanno un braccio troppo grande o troppo piccolo. Sarā possibile, così, utilizzarlo per misurare la pressione ai bambini (certamente non ai neonati!).
Tra gli svantaggi si segnala, solitamente, una minore affidabilitā delle misurazioni. D’altra parte i modelli attuali, tecnologicamente avanzati, hanno fatto venire meno questo svantaggi in precedenza molto pių evidente.
Per misurare la pressione con il modello da polso è necessario, però, prestare qualche attenzione in pių. Anche il minimo movimento del polso, infatti, puō influire sulla rilevazione pressoria.